venerdì 29 ottobre 2021

LA FAVOLA DELLA MORTE

“Una persona che guarda a se stessa alla stessa maniera in cui guarda gli altri, e gli altri come guarda se stessa, non potrà che essere onesta e giusta. Quando mai il male potrà attaccarsi a colui che è consapevole che è uno con gli altri? Dimmi: esiste una via migliore verso il Bene se non la conoscenza dell’Unità?” .

(“Ellam Onru”, testo anonimo del XIX secolo d.C.)


 

mercoledì 27 ottobre 2021

STIAMO RISCOPRENDO IL NOSTRO PASSATO

Un esempio, alquanto folcloristico ma efficace, per capire il potere delle vibrazioni è il fenomeno sorprendente di Coral Castle, attribuito ad un omino di origine lettone, di statura piccola e che pesava poco più di cinquanta chili, il quale da solo fu in grado di spostare pietre che pesavano parecchie tonnellate facendole fluttuare nell’aria.

La storia di quest’uomo, Edward Leedskalnin, ventiseienne innamorato della sedicenne Agnes Skuvst, ha davvero dell’incredibile per chi non è consapevole della portata del potere “vibratorio”.

La sua follia d’amore, diventata poi una vera e propria magia, l’ha fatto conoscere al mondo intero!

Era convinto che si sarebbero sposati perché, per lei, aveva deciso di costruire qualcosa di unico che il mondo intero avrebbe ammirato: un intero castello.

La fase della costruzione è tutt’ora un mistero, in quanto sappiamo solamente che per scolpire le rocce ha utilizzato mezzi decisamente rudimentali, ottenendo precisioni incredibili e risultati stupefacenti. Ma ciò che più lascia sbalorditi è il fatto che senza nessun aiuto ha spostato questi enormi monoliti, come la porta d’entrata al castello, nominata “Nine Tons Gate”, proprio perché pesa ben nove tonnellate!

Come si sposta una pietra da sei tonnellate? E una da 9? E una da 28, alta 8 metri? Poteva bastare l’argano costruito da Ed con tre pali del telefono? Nessuno però ha mai visto lavorare Ed: ha costruito tutto questo castello pesantissimo senza nessun aiutante, lavorando da solo, da mezzanotte all’alba. Tra le cose che ha usato per l’edificazione della sua reggia, ci colpiscono alcuni oggetti strani: bottiglie avvolte da filo di rame e sintonizzatori radio. Come ha fatto a tagliare e a spostare queste pietre da solo? E perché non voleva che nessuno lo vedesse?

Molti sostengono che Ed sia venuto a conoscenza in qualche modo di particolari tecniche che sfruttano energie tuttora sconosciute o poco considerate.

Ed non era un uomo colto, né pareva avesse particolari doti, ma, a nostro avviso, fu proprio la follia d’amore e forse il grado di sofferenza da lui vissuta a renderlo sensibile a determinate conoscenze.

Ipotizzando che la testimonianza dei ragazzini che videro Leedskalnin in azione sia vera, ovvero che videro blocchi di pietra corallina “fluttuare in aria come aerostati”, si potrebbe considerare il fatto che egli abbia veramente riscoperto le antiche tecniche di costruzione perse durante i secoli, le quali sfrutterebbero le energie gravitazionali terrestri.

Superati i 60 anni, Ed aveva dato segni di voler rivelare il segreto della sua costruzione. Era il 7 novembre del 1951. Ed andò a farsi controllare un piccolo dolore al Jackson Memorial Hospital. All’entrata del castello lasciò un cartello per gli amici con scritto: “Right Back”, torno subito. Non tornò mai. Quel dolorino se lo portò via per sempre, insieme al segreto del Castello di Corallo.

(Pietro Spadafina)

lunedì 25 ottobre 2021

LA BELLEZZA SALVERÀ IL MONDO

 Il suono crea immagini, ossia la vibrazione crea forme, le immagini creano il suono, le forme creano vibrazioni.

È questo il potere dell’arte. I grandi dipinti del passato continuano a creare in chi li guarda reazioni, emozioni. Lo stesso accade con i monumenti, per la bellezza di un paesaggio.

Insomma ogni forma armonica crea vibrazioni positive.

(Pietro Spadafina) 



sabato 23 ottobre 2021

ALL'INIZIO ERA IL VERBO

 Ernst Chladni (1756-1827) riferisce – nella sua opera Entdeckungùber die Theodorides Klanges (1787 d. C.) – che facendo vibrare con un archetto una lamina di metallo, sulla quale si è sparsa della sabbia finissima, questa va a disporsi secondo figure geometriche e sonore regolari.

Intorno ai primi anni del 1900 gli studi di Chladni furono sviluppati e applicati alle nuove tecnologie dell’epoca da Hans Jenny, medico e naturalista svizzero, considerato il padre della Cimatica, che dimostrò come le onde potevano avere un effetto morfogenetico, cioè potevano creare delle forme nel mondo fisico.

Allo stesso modo deduciamo che le forme armoniche, opere d’arte per esempio, creano delle vibrazioni, delle frequenze.

(Pietro Spadafina)

venerdì 22 ottobre 2021

La coscienza


                                               …la coscienza è perché fa. Se non avesse fatto o, meglio, se non si fosse manifestata, non sarebbe esistita, poiché non si sarebbe accorta di esistere. Tu sei ed esisti perché fai. Se non fai non sei. Dunque non esiste dualità nel prendere o non prendere decisioni, non esiste dualità nel decidere di prendere una delle due apparenti vie, perché in realtà esse sono una sola. La coscienza è solo se fa esperienza ed è solo se si manifesta, attraverso l’azione o l’atto di volontà. La volontà diviene espressione dell’esistenza e della possibilità si comprendere chi si è.

                       (C. Malanga) 






 


lunedì 18 ottobre 2021

LE DONNE DI OTZI 1

 “Le donne di Otzi 1” è un’Opera Prima di una serie dedicata a Otzi, un viaggiatore terapeuta di più di 5.000 anni fa, di cui fu ritrovata la mummia in prossimità del ghiacciaio di Similaun, nel settembre 1991. Per trent’anni è stato ed è ancora oggetto di studio, ed io stesso ho sperimentato nel campo artistico, e non solo, la ricerca di un contatto con ciò che era veramente Otzi. Con grande stupore e curiosità ho realizzato che quest’uomo non smette di fornire notizie sulla sfera spirituale e sulle origini della razza umana. Le terapie, infatti, che Otzi praticava su se stesso e sulla gente che incontrava, venivano esercitate tramite particolari tatuaggi di grande effetto ed efficacia, perché agivano sulle frequenze del corpo fisico. L’opera si avvale anche di una tecnica mista, frutto di una mia ricerca personale, realizzata con un impasto di colori ad olio e polvere di ceramica EM, in grado di alzare le frequenze dell’habitat circostante ai colori. La realizzazione dell’opera è stata infatti accompagnata da una sensazione di entusiasmo e benessere, mai provata prima, che da questa polvere “magica”, dosata con determinati colori, si trasmetteva a me.

(Pietro Spadafina)