Un esempio, alquanto folcloristico ma efficace, per capire
il potere delle vibrazioni è il fenomeno sorprendente di Coral Castle,
attribuito ad un omino di origine lettone, di statura piccola e che pesava poco
più di cinquanta chili, il quale da solo fu in grado di spostare pietre che
pesavano parecchie tonnellate facendole fluttuare nell’aria.
La storia di quest’uomo, Edward Leedskalnin, ventiseienne
innamorato della sedicenne Agnes Skuvst, ha davvero dell’incredibile per chi
non è consapevole della portata del potere “vibratorio”.
La sua follia d’amore, diventata poi una vera e propria
magia, l’ha fatto conoscere al mondo intero!
Era convinto che si sarebbero sposati perché, per lei, aveva
deciso di costruire qualcosa di unico che il mondo intero avrebbe ammirato: un
intero castello.
La fase della costruzione è tutt’ora un mistero, in quanto
sappiamo solamente che per scolpire le rocce ha utilizzato mezzi decisamente
rudimentali, ottenendo precisioni incredibili e risultati stupefacenti. Ma ciò
che più lascia sbalorditi è il fatto che senza nessun aiuto ha spostato questi
enormi monoliti, come la porta d’entrata al castello, nominata “Nine Tons
Gate”, proprio perché pesa ben nove tonnellate!
Come si sposta una pietra da sei tonnellate? E una da 9? E
una da 28, alta 8 metri? Poteva bastare l’argano costruito da Ed con tre pali
del telefono? Nessuno però ha mai visto lavorare Ed: ha costruito tutto questo
castello pesantissimo senza nessun aiutante, lavorando da solo, da mezzanotte
all’alba. Tra le cose che ha usato per l’edificazione della sua reggia, ci
colpiscono alcuni oggetti strani: bottiglie avvolte da filo di rame e
sintonizzatori radio. Come ha fatto a tagliare e a spostare queste pietre da
solo? E perché non voleva che nessuno lo vedesse?
Molti sostengono che Ed sia venuto a conoscenza in qualche
modo di particolari tecniche che sfruttano energie tuttora sconosciute o poco
considerate.
Ed non era un uomo colto, né pareva avesse particolari doti,
ma, a nostro avviso, fu proprio la follia d’amore e forse il grado di
sofferenza da lui vissuta a renderlo sensibile a determinate conoscenze.
Ipotizzando che la testimonianza dei ragazzini che videro
Leedskalnin in azione sia vera, ovvero che videro blocchi di pietra corallina
“fluttuare in aria come aerostati”, si potrebbe considerare il fatto che egli
abbia veramente riscoperto le antiche tecniche di costruzione perse durante i
secoli, le quali sfrutterebbero le energie gravitazionali terrestri.
Superati i 60 anni, Ed aveva dato segni di voler rivelare il
segreto della sua costruzione. Era il 7 novembre del 1951. Ed andò a farsi
controllare un piccolo dolore al Jackson Memorial Hospital. All’entrata del
castello lasciò un cartello per gli amici con scritto: “Right Back”, torno
subito. Non tornò mai. Quel dolorino se lo portò via per sempre, insieme al
segreto del Castello di Corallo.
(Pietro Spadafina)