sabato 26 maggio 2012

L'ingratitudine

Mi svegliai di soprassalto, bussavano alla porta. Alzandomi di scatto, sentii una vertigine al corpo e alla testa. Aprii la porta dall’interruttore in cima alle scale, e qualcuno la spalancò, facendo entrare un’immensa luce, accompagnata dal profumo fiorito della primavera inoltrata.
Con fatica focalizzai una figura in fondo al fascio di luce. Inaspettato e imprevedibile, un contadino mi chiedeva di aiutarlo a raccogliere l’uva nel vigneto confinante alla mia proprietà. La richiesta assurda di quella persona sconosciuta cominciò ad innescare una forte reazione emotiva.
Risposi che non potevo, e cercavo nella mente non lucida varie possibilità di scuse da addurre: non so farlo, non ho tempo, non sto bene, ecc., tranne quella più logica che in primavera l’uva non è pronta per essere raccolta.
Fu lui allora a dirmi: “Ti starai chiedendo perché in questa stagione…”, ma non me lo chiedevo, non ci pensavo neanche.
“Io sono il maestro della vendemmia e ogni tempo è il tempo della vendemmia”, mi chiuse la porta in faccia e se ne andò.
Mi svegliai. Ora ero consapevole che era notte piena. Dalla finestra potevo vedere la luna brillare e sentire ancora il profumo fiorito di primavera. Per qualche attimo convissero il sogno e la realtà, e il ricordo del maestro della vendemmia, al quale mi ero rifiutato. Mi riaddormentai…

mercoledì 23 maggio 2012






Noi siamo un frammento della Bellezza Universale che deve fare l’esperienza umana.

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giovedì 10 maggio 2012

La forza e la forma. II


La fermezza è l'energia che segue il corso naturale; quando questa, attraverso il mezzo, è gestita dall'uomo di conoscenza, allora la fermezza è il rispetto del movimento, cioè della dinamica naturale.
Il movimento altro non è che il percorso del Mago, che riesce ad essere marziano e poi anche venusiano, quindi saturnino ed ancora saturnino e venusiano insieme, infine marziano e venusiano insieme.

mercoledì 9 maggio 2012

La forza e la forma. I


Per l'uomo di conoscenza la forma prevale sulla forza, ossia egli esprime la forza tramite la forma, esprime Marte attraverso Venere. In questo caso, quindi, Marte non è il dio fisico, ma è il dio della forza interiore, della forza d'animo.
L'uomo che usa i valori marziani servendosi dell'estetica è l'uomo dotato di magnetismo. Egli è capace di rendere agibile il connubio tra la forza e la forma, tra il ferro e l'acqua; la forza fisica la manifesta altrove perché egli tutto può, tutto deve, ma non necessita.

martedì 8 maggio 2012

La disubbidienza. III


L'atto di disubbidienza, di creatività, si innesca quando l'uomo sulla strada della conoscenza, nel tentativo di ritorno all'origine, rompe il cordone ombelicale, cioè la situazione statica di energia (statica potenziale) che egli stesso ha creato (generato); fa ciò attraverso un movimento brusco, di interruzione.
Il processo innescato dall'energia potenziale interrotta, ossia trasformata senza che nulla sia cambiato, dà vita al processo di deificazione dell'uomo di conoscenza.

domenica 6 maggio 2012

La disubbidienza. II


Lo stesso avviene attraverso il guerriero, ossia il Sol-dato, ossia l'uomo di conoscenza (colui che è scelto da un principio puro). Questi è colui che non è accecato dalla luce. Il Sol-dato è colui che possiede la luce, attraverso questo inizio comincia il suo cammino di conoscenza. Egli deve. Egli deve illuminare innanzitutto sé, in sé, fuori di sé. Il Sol-dato, l'uomo di conoscenza, è colui che deve fare della sua sofferenza lo strumento di illuminazione.

mercoledì 2 maggio 2012

La disubbidienza. I


La disubbidienza, per quanto fonte di sofferenza, è necessaria poiché indispensabile per l’autocoscienza. 
La disubbidienza è un'interruzione, è la capacità di scelta, è la libertà.
Ciò è il primo atto creativo, è l'elemento indispensabile all'evoluzione, è la divisione.
Con la disubbidienza egli riconosce la regola precedente e solo così è in grado di trasformarla per raggiungere lo stato di ubbidienza (armonia, riposo dell'anima).