domenica 29 aprile 2012

Il ramo d'oro


Il simbolo non è uno strumento conoscibile, così come non lo è il linguaggio per il bambino che comincia ad adoperarlo. Quello è la manifestazione di ciò che è dentro, dell'origine, dell'inconscio; è qualcosa di incomprensibile all'uomo che è sveglio e solo durante il sonno della mente esso si manifesta. Come il sogno che, una volta svegli, non si ricorda subito ma ha scritto profondamente sulla psiche, così il simbolo suscita dall'inconscio le reazioni e le azioni alle quali è strettamente collegato.

mercoledì 25 aprile 2012

Caratteristiche dell'uomo di conoscenza. II


L'uomo di conoscenza sorvola sul grigio che rende manifesto sia il nero che il bianco. Il grigio è certezza ma è una certezza di comodo: essere a metà tra i due estremi non è la virtù, perché la virtù è giungere a metà tra i due estremi dopo averli sperimentati entrambi.
L'uomo di conoscenza vive attraverso gli eccessi per giungere all'equilibrio, soffrendo ma capendo.
 Accetta il dubbio perché solo comprendendolo diventa certezza, equilibrio.

domenica 22 aprile 2012

Caratteristiche dell'uomo di conoscenza. I


Il mito, le storie che sopravvivono negli anni, il Cristianesimo e tutte le altre religioni, come è noto, hanno aspetti in comune, accadimenti e leggende che indicano in realtà il cammino emotivo dell’uomo, ossia la crescita emotiva. Spiegano come questo dovrebbe avvenire e come è naturale che sia.

sabato 21 aprile 2012

Necessità della conoscenza. III


Il “no” è la prima reazione dell’uomo, il “no” è pari alla disobbedienza, il “no” a Cristo, che doveva ed è stato “ucciso”, è il no che ha ricondotto all’unità, che ha permesso a Dio di essere emotivamente, come un frammento, e di ritornare all’origine consapevole del fine di ogni frammento: la morte di Cristo fu necessaria perché costituì la fine di un ciclo e l’inizio di un altro, ad un livello superiore. Un dato fondamentale è che conoscersi è per Dio l'unica necessità, come lo è anche per l’uomo, e quanto più l’uomo è evoluto tanto più forte sente questa.

giovedì 19 aprile 2012

Necessità della conoscenza. II


Dio stesso creò il mondo per conoscersi e ne fece parte per salvarlo.
Che cosa significa “ne fece parte”?
Un fatto è Dio che si conosce tramite tanti frammenti di sé (gli uomini) che costituiscono l’unità distaccata, in una fase dove il coinvolgimento emotivo, se c’è, è limitato; un’altro è Se Stesso limitato e non infinito, resosi frammento, ossia resosi uomo (Cristo) che vive in prima persona con un coinvolgimento più che altro emotivo.

mercoledì 18 aprile 2012

Necessità della conoscenza. I


C’è un vero e proprio meccanismo che conduce alla conoscenza di se stessi, intesa in senso profondo, che ovviamente si basa sulla relazione con l’altro. Questo meccanismo è uguale a quello del sogno, ma si attua anche in stato di veglia.
Nel sogno, infatti, colui che sogna è come se si trasformasse in Dio, in quanto crea gli uomini e le relazioni tra quelli; li fa muovere ma, per quanto egli stesso li abbia creati, non sempre quelli si muovono come gli aggrada.

lunedì 16 aprile 2012

Necessità della comunicazione.II


Così come è in alto così è in basso è il significato profondo di ciò, ma si può anche dire come è dentro così è anche fuori. L'incapacità a vedere nella globalità le varie manifestazioni porta a vederle differenti.
Antichi filosofi hanno usato il linguaggio simbolico, come la mitologia, per esprimere ciò che superava la portata delle parole.
Tanto più profondo è ciò che si vuole esprimere, tanto più occorre appoggiarsi a simboli (parabola).

domenica 15 aprile 2012

Necessità della comunicazione. I


Sarebbe auspicabile, abbiamo detto, tra il mondo del sapere tradizionale, inconscio ed emozionale, e la scienza ed il progresso, una fusione alchemica: questa oggi muove i primi passettini ma è comunque guardata con scetticismo.
Il sapere occulto, o inconscio, è fondato su di un linguaggio diverso da quello comune: non parole ma simboli che trascendono la coscienza e la ragione.

sabato 14 aprile 2012

Requisiti per la conoscenza. II


E’ evidente, però, una netta separazione tra tutto ciò che non è scienza, che è praticamente indefinibile e tutto ciò che è scienza. Questa netta spaccatura, naturalmente e ovviamente, non può che creare disarmonia, così che tutto ciò che non può essere spiegato scientificamente, non essendovi la scienza ancora giunta, si nasconde dietro la magia.

giovedì 12 aprile 2012

Requisiti per la conoscenza. I


L’uomo, in un certo senso, è vittima della prepotenza dell’inconscio, ne è affascinato ed al tempo stesso impaurito. Egli, che l’istinto usa più che la cultura, proprio istintivamente intende colmare il vuoto che provoca il malessere fisico, cioè con gli stessi strumenti che sente illogici. Alla pari di una cura omeopatica, sentendo il suo malessere inafferrabile, nella pratica vuole curarlo con strumenti piuttosto inconcreti, passando così dalla fede religiosa alla magia e ad altro.

mercoledì 11 aprile 2012

Gli impedimenti alla conoscenza. II


Uno sguardo alla società odierna può mostrare facilmente come la tecnologia ed il positivismo hanno raggiunto livelli altissimi. La felicità è alle porte di tutti, se per felicità si intende ciò a cui anelavano i padri: la pancia piena, il superfluo ed anche più del superfluo. Questo ha portato però, quasi per assurdo, ad un grado di infelicità interiore che alcuna comodità ed alcun benessere può colmare.

martedì 10 aprile 2012

Gli impedimenti alla conoscenza. I


Conoscere se stesso è forse l’obbiettivo della vita di ogni individuo: certamente difficoltoso è il raggiungimento ma non privo di fascino il cammino.
Il solo tentare un percorso di conoscenza introspettiva apre porte impreviste sopra spazi meravigliosi del tutto ignoti che, in quanto tali, fanno sorgere immediatamente sentimenti di diffidenza e di paura, frammisti alla sensazione ipnotica e fascinosa che emana un’altra dimensione in quanto tale.

lunedì 9 aprile 2012

L'istinto e la ragione

Nonostante il positivismo di questa società, i contemporanei sono spesso maghi senza saperlo. Quanti hanno successo, riescono nella vita grazie ad una intuizione, o perché hanno rischiato seguendo l’istinto, o hanno fatto fortuna seguendo il “consiglio” della moglie? Quanti, invece, si sono salvati da una sciagura perché, per un qualsiasi motivo, magari banale, si sono allontanati da quel posto in tempo?
E’ indiscutibile che tutti hanno provato le sensazioni che può dare l’immaginazione: questa  è  fantasiosa  e...

domenica 8 aprile 2012

Il Grande Mago dell'Universo


Il Mago spesso è rappresentato con la coppa, o Santo Graal, che indica il sapere, con la spada che indica l’osare, con il bastone che indica il volere ed infine con il denaro che rappresenta il tacere.
Cosi anche l’uomo, che con la crescita si avvicina sempre più a Dio, deve aver superato e vinto la terra, cioè la materia, il diavolo,  il danaro.  Deve aver navigato sull’acqua, cioè  sulle emozioni e conquistata la saggezza del Santo Graal.

giovedì 5 aprile 2012

La Luna, la Regina, l'Argento.

Gli alchimisti, come già abbiamo detto, nel Sole si identificarono perciò polarizzarono la Luna.
E’ facile osservare che tutto ciò che è in alto si rivela agli occhi dell’uomo solo quando ciò che è in basso perde luce, ossia da quando il Sole va a dormire e la Luna diffonde il suo pallido chiarore. Lei illumina gli oggetti tenuemente e di luce non sua,  tingendo  e  colorando  di  grigio e d’argento  tutto ciò che tocca.

mercoledì 4 aprile 2012

Il Sole, il Re, l'Oro. II

Gli intellettuali, gli scienziati e con loro i saccenti continuano a trattare l'alchimia e le arti occulte in genere come esclusivo argomento per ciarlatani.
Sono circondati da fatti inspiegabili e misteriosi, da guarigioni inaspettate che chiamano miracoli e che accettano come dono del Dio cristiano; ma le stesse guarigioni sono per loro inaccettabili se il Dio è quello musulmano Allah, o Shiva indiano; se poi è un laico, viene subito tacciato di maghismo.
 Per costoro una guarigione è giusta solo se è il risultato di un farmaco o se è accettata dalla chiesa romana, altrimenti…

martedì 3 aprile 2012

Il Sole, il Re, l'Oro. I

L’Alchimia ha insegnato (è importante sottolineare che ciò è avvenuto involontariamente) che tutto è combinazione e tutto scaturisce dalla combinazione. Ciò non equivale al caso, come può sembrare all'uomo che non riesce a conoscere gli elementi che si sono combinati, né come si sono combinati, ma equivale alla legge di natura che si manifesta tutt'altro che casualmente. Ciò è certo per i filosofi, per gli scienziati e per i Maestri, ma per loro è certo pure che solo raramente l'uomo riesce a percepire l'ordine universale.