E’ indiscutibile che tutti hanno provato le
sensazioni che può dare l’immaginazione: questa
è fantasiosa e...
...menzognera, ma può essere disciplinata.
...menzognera, ma può essere disciplinata.
Non è certo un lavoro facile né a tutti accessibile. Forse la cosa più difficile, ma anche la più
indispensabile, è proprio imporre
il silenzio a se stessi. Nel passato bastava chiudere
fisicamente gli occhi per aprire quelli dell’anima, ma le sovrastrutture
culturali hanno reso ciò molto difficile.
Bisogna dimenticare
per ricordare come è possibile, tramite l’immaginazione, percepire le vibrazioni
di un oggetto. Bisogna raggiungere la neutralità,
poiché le emozioni e i desideri possono falsare e deformare.
L’umanità è spesso ritenuta come decaduta da uno
stato originale di illuminazione e di grande istinto. Qui non si tratta, è
ovvio, dell’istinto che caratterizza gli animali: questi, infatti, obbediscono
prontamente alle regole naturali. Altro è per la creatura che si rivolta contro
l’ordine naturale, poiché possiede la ragione oltre all’istinto ma questa
decade dai privilegi naturali, poiché la ragione zittisce l’istinto, senza per
questo essere perfettamente razionale.
Fra il mondo dell’istinto e quello della ragione vi
è una fase intermedia che è propria dell’immaginazione. Questa è la capacità di
vedere immagini, figure e fatti in parte ragionevoli, ossia che la mente umana può
elaborare ma che derivano da presupposti irragionevoli, ossia dall’istinto.
Pensando alla mentalità infantile si può capire
appieno la facoltà dell’immaginazione.
Quando gli occhi infantili vedono qualcosa di nuovo,
non capiscono, non avendo capacità intellettive elevate, ma sono stimolati,
vorrebbero sapere l’origine, il perché e quindi danno risposte che hanno
fondamento nell’immaginazione, le cui risposte scaturiscono dall’istinto.
L’immaginazione, se coltivata, disciplinata e
purificata, si trasforma in luce iniziatica, illuminazione.
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