venerdì 30 marzo 2012

La grande sovversione



“Comandare alla natura obbedendo alla natura” (Bacone), era la formula che più di altre rendeva il progetto dell’alchimia.
La saggezza, tuttavia, non può considerare separate la natura dalla psiche; è quindi il “comandare alla psiche obbedendo alla psiche” che può ancor meglio spiegare il progetto degli alchimisti, i quali, comunque, non utilizzavano ancora il termine psiche.

giovedì 29 marzo 2012

La pietra filosofale II


In realtà, oggi, più che di scienza, si dovrebbe parlare di scientismo, come degradazione della scienza e ancor più degli scienziati. Alcuni di questi, infatti, sono diventati arroganti e presuntuosi, sono ad un passo dall'identificarsi con Dio. Conseguentemente si assiste al maghismo, fenomeno polare allo scientismo che, per quanto la magia sia un evento di natura, non è tuttavia positivo per l'uomo che non cerca di capire e di riprendere la forma mentis dello scienziato d'altri tempi, cioè dubbio e sete di conoscenza, poiché solo il dubbio

martedì 27 marzo 2012

La pietra filosofale I


Dalle domande sull'essenza, sul fine e sull'origine che tutti gli uomini si pongono nei momenti particolari della loro vita, nei momenti cioè di solitudine o di grande sofferenza, ossia quando la percezione è più forte, dipende il resto dell'esistenza. Sono gli eterni interrogativi a cui tutti i filosofi, nel passato, hanno cercato di dare risposte.

domenica 25 marzo 2012

Mercurio


Il primo passo da fare, se il cammino della conoscenza di se stessi si vuole intraprendere, è l’accettazione degli altri, proprio degli altri che ci ricordano qualcosa che rifiutiamo.
E' questa la ricerca dell’armonia, che è fatta di opposti, di pregi e difetti, come direbbe l’uomo comune. Essa è rappresentata da Mercurio, il messaggero, ossia colui che crea il contatto fra gli opposti, fra gli dei e gli uomini. Egli è il mediatore che riunisce i due termini del conflitto in uno.

venerdì 23 marzo 2012

Ancora sulla sofferenza


Che significa, viene da pensare, vivere intensamente la sofferenza?
L’uomo nevrotico è vittima della lotta, del conflitto fra due termini che sembrano opposti e che non riesce a far convivere: allora esercita delle censure, magari stratificate a tal punto da perdere completamente la verità. Egli, come abbiamo già detto, è ciò che tende ad essere, ossia ciò che si impone di essere, perché ha deciso di essere quel solo aspetto ed ha eliminato il suo opposto, credendo di eliminare così la sofferenza.

giovedì 22 marzo 2012

Qualcosa sulla sofferenza


La sofferenza che deriva dalla nevrosi, sorda e muta ma dolorosa, è l'imputata dell'epoca attuale e si è cercata la causa andando a ritroso, passando da un conflitto all'altro, sino a giungere alla nascita e oltre.
Per quanto, però, la psicologia abbia permesso la relativa conoscenza di un conflitto e poi di un altro, presto si è resa conto che non avrebbe mai evitato il dolore, se non intervenendo sul sistema chimico dell'uomo, e cioè con il farmaco.

martedì 20 marzo 2012

La strada della conoscenza


La strada della conoscenza si avvale dei codici e dei simboli, non potendo avvenire tramite la ragione e la cultura, le quali spesso sono fallaci e mutevoli.
E’ noto che simboli apparentemente incomprensibili appaiono nei sogni di persone "moderne", simboli che, lontani dalla cultura attuale, corrispondono a quelli alchemici.
Proprio l'Alchimia fornisce il principio della conoscenza, il solve et coagula, ossia la distruzione di ciò che è e la reimpostazione positiva.

lunedì 19 marzo 2012

La sensibilità passiva



In fondo la furbizia è scatenata dalla sensibilità passiva ed è quest’ultima che spinge l’uomo ad esercitarla. La furbizia origina dalla convinzione aprioristica ed errata che l’altro è lì di fronte per fare del male. La furbizia origina dalla accentuata sensibilità nel sentire il male che l’altro fa, ma trascura sempre il male che l’altro subisce. Essa perciò manca di obbiettività e senso critico ed è dotata di incapacità di lettura.

domenica 18 marzo 2012

Perchè la furbizia si consuma?



La furbizia è come un gran serbatoio che contiene acqua e questa esce da un buco, non da un rubinetto. Con il passare del tempo, l’acqua che fuoriesce allarga il buco, cioè si deteriora la forma che la contiene: la materia. Ogni volta esce sempre di più ed esce anche non richiesta.
Chi usa il serbatoio non si rende conto del buco, per vederlo ci vorrebbe l’intelligenza.

sabato 17 marzo 2012

L'intelligenza

E’ noto che l’accesso alla via della conoscenza non può prescindere dalla pulizia interiore. 
Ciò che permette che questo avvenga e ciò che può ostacolare l’ingresso alla strada è l’intelligenza, ossia la forma di questa.
Tutti gli uomini sono dotati di intelligenza, anche se la maggior parte di questi utilizza quella materica, terrena, spicciola nonché spuria: la furbizia.
L’intelligenza, al massimo della sua espressione, quando è intelletto puro, spalanca le porte della conoscenza.

venerdì 16 marzo 2012

Il destino


Il destino è scritto e questo è naturale addirittura pensarlo, come è naturale pensare che è quasi illeggibile; ma ognuno può percepire il proprio, intuirlo, in base alle esperienze di vita. Il luogo in cui si è nati, l’habitat sociale, la famiglia ed altro possono aiutare a leggerlo e, più di ogni altra cosa, la vocazione, ossia ciò che dentro preme.
Che lo si intuisca o no, comunque, lo si segue e ciò che fa la differenza è l’intuito, chi ne stabilisce il livello è l’intelletto.

giovedì 15 marzo 2012

La comunicazione conflittuale


Spesso, per non dire ogni qual volta l’uomo parla, lo fa non per esprimere qualcosa di sé ma per dare ad altri messaggi su di sé, informazioni su ciò che ritiene il meglio di sé.
Già allora egli divide il bene dal male e, pur ammettendo che conosca se stesso, tace di qualcosa e dice di altro. Perciò di sé dà informazioni al 50%, ossia comunica al 50%. Questo 50% è in realtà il frutto del super-io, la costruzione di sé che il super-io ha suggerito.

mercoledì 14 marzo 2012

A proposito di... pensiero


Creare le sensazioni vuol dire sedurre, vuol dire portare l’altro a pensare ciò che anticipatamente si è deciso che quello pensi, senza che vi sia alcuna comunicazione verbale.
Per fare ciò è risaputo che vi è una condizione necessaria e questa è il credere in ciò che si fa. Questo non vuol dire, come si travisa sempre, credere nella magia (molti esercitano la magia senza sapere di farlo, figuriamoci poi a crederci), ma si tratta di credere...

martedì 13 marzo 2012

A proposito di... amore


L’amore non è certo il senso di possesso che si prova per chi è vicino, ma è tutto il contrario. L’amore è qualcosa senza limiti e, quando lo si pratica, i limiti materici spariscono. L’amore è, quindi, proprio l’assenza di materia; ma siccome per l’uomo ciò non è possibile, si può creare la condizione di disinteresse della materia.
Il denaro, in prima istanza, dovrebbe cadere come desiderio o preoccupazione e quindi come limite.
L’orgoglio dovrebbe annullarsi, perché anche esso è un interesse materico per la propria persona.

lunedì 12 marzo 2012

La reincarnazione



Chi non rimane affascinato o, per lo meno, incuriosito dal sapere chi è stato nella vita precedente?
Quanto grande è l'interesse verso questo argomento, tanto grande è la confusione di idee e di pensiero che lo circonda. Il vizio nasce dal fatto che l'uomo è talmente legato al suo ego, da pensare che, una volta morto, egli circoli nell'etere, con i suoi capelli biondi ed il vestito di Missoni?


domenica 11 marzo 2012

L'arte


L’arte è una parola, un gesto, una forma capace di contenere sogni, storie e leggende.
L’arte è uno strumento trivellatore che non si ferma sulla terra, ma che scava fino all’acqua per portarla in superficie.
E quando il sole trafigge i primi spruzzi, rendendoli argentei e preziosi, allora l’artista sarà veramente all’opera e si affannerà nel separare la sabbia dall’acqua pura.


sabato 10 marzo 2012

La non - anima


L’uomo si costruisce un sistema di regole teoriche e pratiche entro il quale muoversi abitudinariamente e con sicurezza e questo lo fa con volontà e determinazione; ma di pari passo, involontariamente, si costruisce senza consapevolezza un sistema emotivo, entro il quale è costretto a muoversi: un sistema fatto di uno o più ganci emotivi che lo acchiappano di tanto in tanto e lo distolgono dalla vita da robot che altrimenti farebbe.


venerdì 9 marzo 2012

Visibile e invisibile

        
Ogni giorno, ogni individuo vive la sua vita fatta di abitudini, di consuetudini che ha iniziato a costruirsi dal momento in cui è venuto al mondo. Diviene egli stesso un elemento del sistema che in parte ha costruito lui, in parte ha trovato: una regola in un complesso di regole, un comportamento in un insieme di comportamenti.

mercoledì 7 marzo 2012

Il Riverberismoo


Il Disegno Attivo non è altro che un metodo di lavoro istintivo e ragionato al tempo stesso, capace di pescare nel profondo dell’animo umano leggi inconsce e indecifrabili, destinate prima o poi a comporsi, grazie alla luce della ragione, in una figura vera.
Forse non basta, come Klee e Jung, rendere visibili i segni dell’inconscio, ma è necessario illuminarli, ragionarli, spiegarli e finalmente coglierne la storia, perché è solo l’aggregazione dei segni che mostra una faccia luminosa o un’ombra del ciclo infinito naturale.

Il Disegno Attivo

Il Disegno Attivo utilizza il segno come valore esplicativo dell'inconscio. Già la grafologia si basa sullo studio della parte più libera ed istintiva della scrittura e tramite i segni permette la conoscenza della parte interiore e caratteriale.