L’arte
è uno strumento trivellatore che non si ferma sulla terra, ma che scava fino
all’acqua per portarla in superficie.
E
quando il sole trafigge i primi spruzzi, rendendoli argentei e preziosi, allora
l’artista sarà veramente all’opera e si affannerà nel separare la sabbia
dall’acqua pura.
E mentre la prima si fermerà a raccontare il suo passato, l’altra continuerà a percorrere velocemente il futuro, inseguita dall’arte che è alla ricerca della rivelazione. Cominciano
a scorrere pennellate colorate che intendono dipingere i misteri dell’acqua,
senza trovare mai i colori giusti che ne spieghino la purezza.
Troppo
spesso, invece, è il grigio da solo a raccontare il passato della sabbia, e
stranamente quelle storie divengono precognizioni, e l’acqua e la sabbia si
rincontrano in un luogo senza tempo in cui il percorso dell’uomo appare
chiaramente.
E
allora, come un riverbero, illumina fiocamente il mondo di cose già state, di
errori già fatti… e gli uomini ciechi rimangono.
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