In realtà, oggi, più che di scienza, si dovrebbe
parlare di scientismo, come
degradazione della scienza e ancor più degli scienziati. Alcuni di questi,
infatti, sono diventati arroganti e presuntuosi, sono ad un passo
dall'identificarsi con Dio. Conseguentemente si assiste al maghismo, fenomeno polare allo scientismo che, per quanto la magia
sia un evento di natura, non è tuttavia positivo per l'uomo che non cerca di
capire e di riprendere la forma mentis dello scienziato d'altri tempi, cioè
dubbio e sete di conoscenza, poiché solo il dubbio
sistematico dà e porta prima o poi alla verità.
sistematico dà e porta prima o poi alla verità.
La scienza e la medicina sono alla ricerca di
un’armonia che non potrà mai essere raggiunta perché è intesa come perfezione
fisica, materica. In realtà l’armonia è una convivenza, una corrispondenza di
equilibri, lontani dalla perfezione statica. Non esiste, infatti, un manuale
che dia le regole per la perfezione, che è staticità, è morte; così che si cade
anche qui nel perfezionismo, cioè
nella maniacale ricerca di morte, di assenza di vita.
Ben venga, quindi, la possibilità di conoscere le
emozioni, i difetti umani, non perché debbano essere poi eliminati, ma perché
ad essi sempre corrisponderà un opposto pronto ad armonizzarsi.
L’alchimia è stata fraintesa ed è ancora oggi
assimilata a semplice precorritrice della chimica. Niente di più erroneo ha fatto
la storia perché essa, invece, era il metodo del mistero, un insieme di simboli
che miravano a svelarlo e che tutto comprendeva, quindi anche la chimica.
Grande merito ebbe Jung, che scoprì nell’alchimia un
linguaggio simbolico che adiaceva perfettamente ai movimenti della psiche o,
meglio, dello spirito.
L’alchimia, nel suo tendere all’armonia degli
opposti, alla fabbricazione dell’oro
filosofico, altro non faceva che adoperare simboli presenti nell’inconscio
individuale e collettivo.
L’arte
spirituale quindi, di grande importanza, si conciliava con quella materiale,
nella quale l’alchimia
spesso falliva, ma che, per corrispondenza ed assonanza,
nell’inconscio, invece, tutt’altro che fallimentare, compiva operazioni di
sensibilizzazione, di vibrazione e quindi di sublimazione.
L’alchimia, in definitiva, può essere paragonata ad
un’arte istintiva che tendeva ad individuare le forze opposte della natura,
quindi dello spirito umano, per poi armonizzarle.
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