venerdì 30 marzo 2012

La grande sovversione



“Comandare alla natura obbedendo alla natura” (Bacone), era la formula che più di altre rendeva il progetto dell’alchimia.
La saggezza, tuttavia, non può considerare separate la natura dalla psiche; è quindi il “comandare alla psiche obbedendo alla psiche” che può ancor meglio spiegare il progetto degli alchimisti, i quali, comunque, non utilizzavano ancora il termine psiche.
Così come la natura, la psiche dell’uomo è costituita da forze contraddittorie, conflittuali, di bene e di male che la disturbano ma che la tengono di più in vita, producendo energia e azione.

Nel conflitto naturale, le catastrofi climatiche ed il sole delle giornate serene partecipano alla totalità della natura, ad un equilibrio armonico che rappresenta la sua evoluzione. Così pure è per la natura umana: le forze misteriose, inconsce, conflittuali e contraddittorie, a volte bloccate, nevrotiche o malate, tendono però naturalmente alla totalità, ossia all’unità, all’armonia.
Riuscire perciò a conoscere e far vibrare queste forze, per quanto opposte, contraddittorie e, a volte, pure non piacevoli e  degne di censura, significa iniziare a metterle in relazione per armonizzarle.
L’armonia degli opposti, nella misteriosa natura umana, certamente porterebbe all’oro: non di oro materico qui si tratta, ma dell’oro della saggio, di colui che è consapevole di essere parte dell’unità, che tende all’unità.
Ecco perché saggia fu l’intenzione dell’alchimista di separare gli elementi, uno ad uno, dal caos: per conoscerli e coagularli dopo ai fini di un ordine.
Non è forse questo processo simile alla creazione divina?
L’incesto edipico, utilizzato giustamente dalla psicanalisi nel processo di conoscenza della psiche, altro non è che le nozze chimiche o alchemiche.
Gli alchimisti, infatti, rappresentarono l’unione degli opposti come la più grande trasgressione alla legge, quale è l’incesto, proprio perché così, più che in altri modi, si potesse rendere il concetto di unione di forze contrarie.
Questo simbolo alchemico, inoltre, è pure il simbolo archetipico dell’inconscio collettivo di ogni razza, narrato anche dalla mitologia; infatti esprime la più forte, illegale e violenta attrazione di due termini opposti, che pure lottano per rimanere opposti.
L’incesto è una dei reati esercitati più a lungo.
Appare chiaro che anche ciò che è trasgressione entra nel ballo della totalità, cosi come entra il male opposto del bene. Ciò è scritto nell’inconscio collettivo e ciò l’alchimia lo ha letto, ma l'umanità ancora tende a dare il nome del diavolo, a distaccare e disarmonizzare.
 Le nozze alchemiche del Sole e della Luna, lo zolfo ed il sale, individuano un archetipico concetto di unione ed armonizzazione degli opposti   a   cui  la   natura  tende  irrimediabilmente,  ma  pure conflittualmente.

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