Creare le sensazioni vuol dire sedurre, vuol
dire portare l’altro a pensare ciò che anticipatamente si è deciso che quello
pensi, senza che vi sia alcuna comunicazione verbale.
Per fare ciò è risaputo che vi è una condizione
necessaria e questa è il credere in ciò che si fa. Questo non vuol dire,
come si travisa sempre, credere nella magia (molti esercitano la
magia senza sapere di farlo, figuriamoci poi a crederci), ma si tratta di
credere...
... in quel pensiero determinato di quel momento.
... in quel pensiero determinato di quel momento.
Per fare ciò bisogna osservare cosa è in realtà il pensiero.
Si noterà che altro non è che un insieme di immagini: non si può pensare se non
ad immagini. Anche quando si pensa al più astratto dei pensieri filosofici, non
si può farlo se non ad immagini: la mente prenderà in esame l’immagine del
libro, della copertina, del professore o di un aula, ecc. Le immagini si realizzano
così, unicamente quando crediamo a ciò che pensiamo e quanto più si crede a
qualcosa tanto più le immagini sono numerose e forti, poiché è come se in un
cassetto del cervello, quello delle credenze, la mente vada a prendere tutti
gli elementi necessari. Se non si apre quel cassetto il pensiero è fiacco e
vano.
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