domenica 15 aprile 2012

Necessità della comunicazione. I


Sarebbe auspicabile, abbiamo detto, tra il mondo del sapere tradizionale, inconscio ed emozionale, e la scienza ed il progresso, una fusione alchemica: questa oggi muove i primi passettini ma è comunque guardata con scetticismo.
Il sapere occulto, o inconscio, è fondato su di un linguaggio diverso da quello comune: non parole ma simboli che trascendono la coscienza e la ragione.
Per poterlo gestire bisogna innanzitutto oggettivarlo, distaccarsene e vederlo senza diffidenza, ma anzi con obbiettività; poi studiarlo e farlo penetrare nella nostra sfera emozionale, infine fonderlo al bagaglio scientifico e razionale che ogni uomo porta con sé.
Riappropriarsi dell’istinto e del sapere che è scritto nei geni, senza annullare le conquiste della scienza, significherebbe un potere almeno doppio di quello che già l’uomo possiede. Egli ha dentro di sé un insieme di conoscenze e di potenzialità pari a quelle istintive degli animali; potrebbe come quelli, ad esempio, sentire in anticipo l’arrivo di un terremoto o di un temporale; ma ha pure qualcosa che lo differenzia e lo solleva da quelli: la capacità di comunicare anche con la scrittura.
Già prima della parola l’uomo comunicava tramite le immagini di scene simboliche, capacità che ora è divenuta esclusivamente razionale. Gli scritti e la pittura, invece, possono comunicare là dove le parole non arrivano e possono dire di emozioni e stati di coscienza.
L’inconscio, infatti, crea continuamente, nel nostro interno, simboli: ad esempio i sogni, i quali esprimono ciò che la ragione non riuscirebbe a dire, essendo le sole parole limitate. Solo il sogno riesce a dire contenuti così complessi e misteriosi che necessitano non solo di uno stato di incoscienza e di irrazionalità, ma anche di un linguaggio diverso che è quello simbolico.
La vita quindi è senz’altro più ricca di come appare di giorno, è più complessa e più profonda, se si considera tutto il mondo dei simboli che traducono l’inconscio nel sogno.
Si può dire che con l’aiuto dei simboli si traduce la legge che è dentro, così come con l’aiuto della scienza traduciamo la legge che è fuori. 

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