Uno sguardo alla società odierna può mostrare
facilmente come la tecnologia ed il positivismo hanno raggiunto livelli
altissimi. La felicità è alle porte di tutti, se per felicità si intende ciò a
cui anelavano i padri: la pancia piena, il superfluo ed anche più del
superfluo. Questo ha portato però, quasi per assurdo, ad un grado di infelicità
interiore che alcuna comodità ed alcun benessere può colmare.
Tanto più fanno progressi la scienza e la medicina,
migliorando la vita e allungandola, tanto più una schiera sempre più
consistente di persone si rivolge ai cosiddetti operatori dell’occulto, anziché
ai medici; quasi che i risultati incontestabili della medicina non ottengano
più fiducia nei medici e nella scienza, come ci si aspetterebbe, ma spesso è
vero il contrario.
L’uomo, non solo quello il cui livello culturale è
scarso e ha serbato quindi un alto grado di istintività ma anche il
professionista, sente il bisogno di sondare e di cercare risposte al di là
della scienza, ove la scienza non ha messo e non potrà mettere radici.
I mezzi di comunicazione sempre più si interessano,
perché fanno ascolto e catturano il pubblico, di magia, di miracoli, di
astrologia, di ciò che è inconscio, occulto e che il positivismo aborre come
suo opposto. L’unica spiegazione logica ed accettabile a questo strano
movimento è quella per cui l’uomo, soddisfatte le ansie immediate legate alla
materia e avendo tutte le energie indirizzate per fini materici, si è distratto
dall’inconscio e dallo spirito: così facendo ha dato a quello modo di
manifestarsi, di venire fuori e farsi largo.
Ci si rende conto, senza essere né psicologi né
psichiatri, che, se si sta male e si è depressi, pur avendo una famiglia, un
lavoro e di certo non manca lo svago, qualcosa d’altro è presente, ossia il
vuoto. Ci si rende conto che un certo malessere, che non ha motivazione logica,
è presente e che non potrà essere eliminato con strumenti logici come quelli
che la medicina offre.
Questa, d'altronde, si rifiuta per la maggior parte
dei casi di prendere in considerazione tutti quegli elementi che esulano dalla
concretezza e che in genere sono la causa che in un secondo tempo scatenerà i
malesseri fisici.
Questo è un dato di fatto da tutti accettato
razionalmente, ma difficile da sormontare, perché uno scienziato o un medico,
per quanto positivista e razionale, è comunque, come tutti, anche egli guidato
dalle emozioni e dal suo inconscio, che più di tutti deve soffocare e reprimere
perché sia accreditata a se stesso la scelta di vita.
E’ così che sempre più medici non sono più come
quelli il cui ascendente bastava a dare miglioramento fisico e sicurezza,
perché relazionavano l’uomo umanamente, con la emotiva consapevolezza del
paziente. Essi stessi sono ora macchine, perfetti a volte come le macchine, a
cui è negata la sfera inconscia ed emotiva.
Quelli
sapevano tutto o quasi della persona che avevano innanzi ed era scontato poter
capire a quale causa imputare il malessere prima ancora che si radicasse nel
fisico. Ora il paziente è un perfetto sconosciuto, numerato, che al medico con
diffidenza si relaziona, sempre a caccia di questo o quello specialista,
comunque settario e freddo.
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