martedì 14 agosto 2012

FOLLIA SACRA




Lascia ogni ipocrita astuzia, o amante, diventa pazzo, diventa pazzo!
Entra nel mezzo del fuoco, diventa falena, diventa falena!
Rendi te stesso estraneo, distruggi la casa,
e poi vieni, e, con gli amanti, dividi la casa, dividi la casa|
Va, e il petto tuo con acqua purissima lava e rilava da ogni malizia,
e poi, pel vino d’amore, diventa calice, diventa calice!
Bisogna che tutt’anima divenga per essere degno dell’Amato dell’Anima,
e, se verso gli ebbri vai, vacci da ebbro, vacci da ebbro!
Poi che l’orecchino alle belle fa compagnia alla guancia rosata,
se vuoi quell’orecchio e quella guancia, diventa perla, diventa perla!
E poi che l’anima tua è balzata nell’aria per la mia dolce leggenda,
annientati allora e, come gli amanti, diventa fiaba, diventa fiaba!
Tu sei notte di Tomba, va e divieni notte del Destino
E, come il Destino, agli spiriti tutti diventa nido, diventa nido!
I tuoi pensieri mirano a un luogo e là ti trascinano:
tralascia i pensieri, e, come il Destino, diventa veggente, diventa veggente!
Desiderio e fantasia serrature sono che serrano i cuori:
tu fatti chiave e, a quella chiave, diventa dente, diventa dente!
La luce divina del Profeta carezzò il tronco del Hannanè
tu non sei da meno di un legno, diventa Hannanè, diventa Hannanè!
Salomone ti dice: Ascolta il parlare degli uccelli!
Bestie e uccelli han paura di te, ma va, diventa tana, diventa tana!
Se l’idolo svela il tuo volto, riempiti di lui come specchio,
e se scioglie le trecce l’Idolo, va, diventa pettine, diventa pettine!
Fin quando andrai, come Torre, solo in due direzioni? Fin quando sarai debole come Pedina?
Fin quando andrai storto come Alfiere? Diventa Regina, diventa Regina!
Hai ringraziato finora l’amore dei doni e dei beni ch’egli t’ha dato:
dà ora in dono te stesso, diventa un grazie, diventa un grazie!
Per lunga era fosti pietra, per altra era fosti bruto,
e ancora un’era anima fosti, diventa Amato, diventa Amato!
O spirito eloquente finchè correrai qua e là per tetti e per mura?
Lascia ogni discorso di lingua, diventa muto, diventa muto!

Rumi

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